Event Details
- From: 4 Dicembre 2010
- To: 31 Agosto 2024
- Starting at: 00:00
- Finishing at: 00:00
INEDITI.
LE GRAFICHE DI GIACOMO BERGOMI. PAESAGGI, VISI, FIGURE FEMMINILI.
Villa Calini Morando – Lograto (Bs)
Dal 4 dicembre 2010
al 9 gennaio 2011
Il Comune di Lograto in collaborazione con la Famiglia Bergomi nella splendida cornice di Villa Calini Morando ha ospitato circa sessanta opere del nostro pittore. Si tratta di carboncini e di pastelli di paesaggi, visi e figure femminili mai esposti in precedenza.
Così Agostino Garda ha parlato della mostra:
“E’ un ritorno a casa questo di Giacomo Bergomi a Lograto, dove ha vissuto parecchi anni della sua giovinezza.
E’ anche un’ospitalità amabile questa che si celebra nella splendida Villa Morando che già fu cornice suntuosa a cascate, cascinali, ladri di polli e mangiatori di cocomeri. Fortunatamente nulla di nostalgico o di già visto in questo interessante percorso che l’arte di Bergomi, ancora, ci invita ad intraprendere.
Opere inedite che, dislocate nelle tre sale del piano terra, catturano per l’immediatezza e la profondità delle immagini evocate. Quando il talento si coniuga alla sensibilità del saper comprendere l’anima di ciò che si vuol rappresentare, non servono né grandi formati, né minuzie descrittive, né accessori decorativi. E Giacomo, come testimoniano i carboncini della prima sala, coglie lo spirito della nostra Bassa, del fiume Oglio e delle cascine, dei canneti, delle nevicate, delle piccionaie su torrette nobili come sentinelle. Qua e là uno spolvero di pastello per precisare un’emozione.
Scampoli di terra sempre più rari perché l’aggressività postmoderna inneggia, nei fatti, alla cementificazione.
Opere documento per sostenere i volti segnati dalle rughe modellate da fatiche di sempre, dall’essere contadini e contadine per passione o per forza. Nelle misurate concessioni di colore l’artista non si compiace nella narrazione, il rosso del cocomero c’è per rimarcare la fame del volto che si affonda nel frutto. E’ nobile e fiero lo sguardo dell’uomo e della vecchia, quasi rituale il gesto della lavandaia che sciacqua panni al fosso.
Assolutamente pudichi i nudi della terza sezione. Perle di suggestione, di immaginario femminile, dispiegate con gesto rapido, sicuro, competente di un’anatomia più vissuta che scolastica. Intensi gli sguardi degli occhi a mandorla ora socchiusi, ora sgranati, ora sottolineati dal trucco per imprimere ancor più leggiadria alla perfezione degli ovali.
Una mostra di grande interesse che appassionerà critica e pubblico perché è trionfo di sobrietà, cioè assenza di ostentazione, proprio come voleva il mondo contadino celebrato, senza apologia, quasi religiosamente, da Bergomi.
E’ rassegna di essenze nel duplice significato della parola: ciò che conta e ciò che emana profumi. Qui si ritrovano l’uno e gli altri.”